FT: La peste (economica) degli ultimi giorni mette in pericolo Bersani

Oggi un articolo sul Financial Times, prestigiosa testata finanziaria internazionale, dedica un articolo alla vicenda MPS ed alle ricadute su Siena, con una battuta del Candidato “portavoce” Sindaco del MoVimento Siena 5 Stelle, Michele Pinassi. Di seguito vi proponiamo una veloce e casereccia traduzione: l’articolo originale, in inglese, è disponibile direttamente sul sito web del Financial Times:

La peste (economica) degli ultimi giorni mette in pericolo Bersani

Da quando l’Italia divenne una repubblica nel 1946, la Toscana è stato un fedele vassallo della sinistra. Quando Silvio Berlusconi si assicurò una vittoria schiacciante nelle elezioni generali del 2008, la regione con capoluogo Firenze è stata una delle sole sei, su un totale di 20, che scelse di sostenere il centro-sinistra.

Eppure, uno scandalo finanziario a Siena, nel cuore della “Rossa” Toscana, sta provocando la messa in discussione sulla competenza economica del PD, partito di centro-sinistra, e rischia di costare alla coalizione progressista intorno a Pier Luigi Bersani una vittoria assoluta nelle elezioni nazionali di questo mese.

Il quasi-collasso del Monte dei Paschi di Siena, la banca senese più antica del mondo, lo scorso anno ha dovuto chiedere un prestito di € 3,9 miliardi allo Stato lo scorso anno per sostenere la sua base di capitale, mettendo Siena in ginocchio.

Maggiore azionista Monte dei Paschi è la Fondazione, un organo politico i cui membri del consiglio sono quasi interamente nominati dagli enti locali di Siena. Ciò significa che la banca è indissolubilmente legata ai democratici di Bersani.

“Dal momento che i Democratici hanno gestito Siena per decenni, essi sono tenuti a soffrire di questa battuta d’arresto”, dice Katiuscia Vaselli, un giornalista del quotidiano locale, La Nazione.

Nelle strade intorno a Piazza del Campo, la piazza che due volte l’anno ospita il Palio, la famosa corsa di cavalli, i senesi ,tradizionalmente riservati, sono preoccupati per il loro futuro.

“E’ proprio come la Morte Nera”, dice Fabio Pacciani, che rappresenta le 17 contrade, le divisioni medievali della città che ogni anno partecipano al Palio. “Indietro nel 1348, Siena era una delle città più ricche d’Europa. Improvvisamente, [con l’arrivo della peste] si è trovata senza popolo e senza ricchezza e lo stesso potrebbe accadere oggi. “

La “peste del 21° secolo” di Siena è finanziaria, e la sua virulenza può essere compresa guardando i conti della Fondazione. Tra il 1996 e il 2010, ha distribuito quasi € 1,6 miliardi per una vasta gamma di attività di beneficenza, grazie ai dividendi ricevuti dalla banca.

Oltre l’85 per cento di questi soldi – € 1,3 miliardi – è andato a progetti della città e nei suoi dintorni. I beneficiari, inclusa l’Università di Siena antica di 800 anni, l’ospedale locale (“state-of-the-art”) e una serie di servizi per la comunità e società sportive.

“Questo era il generoso stile di vita senese”, dice Roberto Barzanti, che fu sindaco tra il 1969 e il 1974 ed è ora il capo della biblioteca locale.

Questo flusso di fondi si è già prosciugato: nel 2013, la Fondazione prevede di distribuire soli € 5 milioni, il 50% di quello che ha consegnato nel 2008.

La città è stata colpita duramente. In piedi di fronte alla cattedrale del 13esimo secolo, la squisita “Santa Maria della Scala”, uno dei più antichi ospedali d’Europa. La Fondazione aveva cercato di trasformarla in uno dei musei più importanti d’Italia. Nel 2003, una mostra di lavoro del pittore Duccio di Buoninsegna ha attirato circa 250.000 visitatori, un record per una città di soli 55.000 abitanti.

Oggi, solo uno dei sette piani è aperto al pubblico, e solo per tre giorni alla settimana. Se non fosse stato per i finanziamenti di emergenza da parte del governo regionale, questo imponente edificio vecchio di 1000 anni, con i suoi colorati affreschi del 15esimo secolo, sarebbe chiusa.

La banca sta affrontando anche tagli. Un duro piano di ristrutturazione approvato nel giugno scorso dal nuovo management influenzerà molte delle oltre 3.000 persone che la banca impiega in tutta la provincia.

Alcune realtà politiche locali stanno già guardando verso le elezioni nazionali del 24-25 febbraio e verso elezioni del sindaco di maggio.

“Ci aspettiamo un grande successo”, dice Michele Pinassi, il candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle del comico Beppe Grillo. “Siamo stati gli unici che non sono stati coinvolti nelle manovre politiche che hanno avuto luogo intorno alla banca.”

Ma la cosa più urgente per la leadership Democratica a livello nazionale è il crollo nei sondaggi.

Fin dalla nascita dello scandalo di Siena, il vantaggio su Silvio Berlusconi della coalizione di centro destra da parte dei democratici si è dimezzato. Se il crollo nei sondaggi si materializzerà il giorno delle elezioni, potrebbe essere sufficiente per negare al centro-sinistra una vittoria assoluta e constringerlo in una coalizione con un gruppo centrista intorno Mario Monti, attuale primo ministro.

Stefano Fassina, il portavoce per l’economia del Partito Democratico, insiste asserendo che il partito ha recuperato e ha imparato la lezione. “Col senno di poi, il mio partito avrebbe potuto fare di più per limitare il potere della Fondazione,” dice. “Ma i legami tra la città e la banca hanno più di cinque secoli. Non erano facili da tagliare. “

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