Quella disperata mancanza del “buon senso” di tacere

Abbiamo letto le patetiche repliche di Guicciardini e Valentini sull’intervento di Beppe Grillo all’ultima assemblerà del MPS: ancora una volta, avrebbero fatto meglio a stare zitti, o meglio a continuare a stare zitti. Infatti l’uno e l’altro – esponenti fedeli di quella “finanza rossa la trionferà” che ha sfasciato la città – si sono ben guardati dal proferire parola quando i loro compagni di merende sventravano il MPS o l’Università o la Fondazione; troppo impegnati a difendere le rispettive personalissime carriere per osare metterle in discussione intervenendo a difesa della nostra comunità quando questa ne aveva più bisogno: ad esempio nel 2008 quando Mussari comprava BAV a 17 miliardi (ma ne valeva 3), oppure quando la Fondazione si svenava nel 2011 per blindare la campagna elettorale di Ceccuzzi. Qualcuno ha sentito Guicciardini o Valentini dire qualcosa, allora? Qualcuno li ha visti opporsi allo smantellamento della nostra città? No, nessuno: nemmeno un pigolio, nemmeno un balbettio, nulla di nulla.

Il Guicciardini, già che se lo può permettere, farebbe meglio a ritirarsi nei suoi possedimenti e lasciare a noi poveri mortali – suoi mezzadri, ora come allora – il compito di salvare il salvabile: e farebbe cosa grata a portarsi dietro anche Valentini, visto che al momento sono molto vicini.

Da incorniciare, per le inarrivabili vette di falsità e ipocrisia, la frase del bi-sindaco “Al Pd di oggi non abbiamo niente da rimproverare, noi portiamo la croce del risanamento”. Il “povero” Goebbels, scavalcato e di molto dai campioni nostrani della disinformatjia, si starà rivoltando nella tomba.

E che dire poi della “difesa della senesità”? Anche in questo caso farebbero meglio a stare zitti: tanto non sono senesi, loro due, non lo sono mai stati e non lo saranno mai. In questo simili in tutto agli sfascisti che ci hanno umiliato in questi tristi anni: Mussari, Mancini, Ceccuzzi (e l’elenco potrebbe essere lunghissimo). Tutta gente che ha dimostrato di odiare Siena, non di amarla, al punto da arrivare a distruggerla scientemente con atti premeditati, per interessi personali e di partito: il Partito Democratico. Verrebbe da dire: ma che vi ha fatto di male questa città? Non vi basta averci saccheggiato, dovete anche umiliarci con le vostre bugie ed il vostro disprezzo ?

Anche per questo Siena li ricorderà come Calamandrei ricordò Kesserling: uomini liberi – uniti per dignità non per odio – troveranno per loro le parole di una nuova lapide ad ignominia. Il titolo c’è già: “LA PESTE ROSSA”.

#vinciamonoi

MoVimento Siena 5 Stelle

 

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