Rifiuti dalla Calabria: non è questione di solidarietà !

Negli ultimi giorni ha fatto molto scalpore la notizia dell’arrivo dei rifiuti dalla Calabria. In tutto circa 20.000 tonnellate che ci spartiremo, più o meno equamente, nelle tre provincie del nostro ATO (Arezzo, Siena, Grosseto). Fratelli d’Italia e Lega Nord ne hanno dato per primi la notizia gridando allo scandalo; i mezzi d’informazione poi ne hanno dato conto con dovizia di particolari non perdendo l’occasione per fornire l’ennesima ribalta gratuita ai vari Sindaci che, anch’essi con le vesti stracciate, sono caduti dal pero minacciando sfaceli contro la Regione, rea di aver accettato la richiesta della Regione Calabria. E poi tutti insieme giù a discettare come e qualmente si possa, o si debba, farsi carico delle inefficienze delle regioni del sud che, lo sappiamo tutti, sono per definizione “retrograde e mafiose”.

Viceversa, neppure una domanda, un dubbio, una parola sul fatto che possano esistere altre ragioni ben più corpose e solide.

Bene, cominciamo allora con il dire che le 20.000 tonnellate in arrivo sono un bruscolino al confronto delle circa 250.000 che il nostro ATO (vale a dire i nostri Comuni) ha deciso di accogliere nel corso del 2015. E fa sorridere questa indignazione da quattro soldi di politici e, soprattutto Amministratori, che guardano il dito e fanno finta di non vedere la luna. Ma dove erano i signori Sindaci che oggi sbraitano contro la Regione quando, a maggio di quest’anno, l’Assemblea di ATO Toscana Sud (cioè loro stessi) ha approvato il preventivo del Corrispettivo 2015 basato su queste previsioni. E se anche erano usciti per andare a bere un caffè non potevano non sapere, perché la decisione di prendere rifiuti da fuori ATO è stata pianificata e decisa nel corso del 2014 con una serie di ATTI ufficiali dell’ATO come risposta alla crescita esponenziale dei costi del servizio. Erano sempre a prendere il caffè, lorsignori?

La questione infatti è ben altra, molto più terrena della “solidarietà” o dell’obbligo di rispettare la “Direttiva Orlando”: gli impianti delle nostre provincie devono lavorare il più possibile per ridurre i costi di gestione dovuti al loro sovradimensionamento.

Non sono gli altri che ci mandano i rifiuti ma noi che li andiamo a cercare perché i nostri impianti sono sovradimensionati per le esigenze del nostro ATO, e solo in questo modo si può contrastare la crescita dei costi di gestione. Per gli increduli suggerisco le istruttive letture degli atti ufficiali di ATO (Determine del DG e Delibere dell’Assemblea) presi tra la fine del 2014 e maggio di quest’anno.
Che sia chiaro a tutti: le scelte industriali fatte da ATO e dai Comuni delle tre provincie negli ultimi 10 anni OGGI mostrano tutti i loro limiti.

Pensare che gli impianti siano la risposta per la gestione dei rifiuti innesca una dinamica che obbliga poi a far fronte agli investimenti fatti (con i soldi nostri) puntando sulla massimizzazione del loro utilizzo. E se i nostri rifiuti calano non esiste altra alternativa che andarli a cercare fuori. D’altro canto le Società proprietarie degli impianti rivendicano gli utili e se questi non arrivano da fuori allora si devono alzare le tariffe ancora di più di quanto non siano salite negli ultimi anni (+ 18%).

Ė il modello che non va e che andrebbe ripensato.

E’ Il sistema TOSCANA dei rifiuti che deve essere ridiscusso, e noi lo dobbiamo fare prima di tutti perché il nostro ATO (ATO SUD) è il punto più avanzato di questo sistema, una sorta di laboratorio apripista dove si sperimentano e contemporaneamente si attuano concretamente le nuove strategie di gestione dei rifiuti necessarie al PD e alle industrie collegate per mantenerne il controllo.

Di questo i cittadini dovrebbero parlare riprendendosi il diritto a decidere che negli anni gli è stato tolto. Quali altri modelli sono possibili?

Di esempi e di alternative ne esistono molti, più o meno convincenti e praticabili.

Il Movimento 5 Stelle ha fatto, in tempi non sospetti, proposte concrete per azioni immediate e di lungo periodo. Proposte che i Comuni non hanno preso in considerazione perché, a loro dire, dovevano sottostare a scelte “Politiche” calate dall’alto. Che non si lamentino (o facciano finta di indignarsi!), quindi. Si sono resi Rei della creazione di questo sistema sottomettendosi al ruolo di semplici passacarte delle volontà Regionali. Un passo avanti nella direzione giusta sarebbe quello di cominciare a prendere atto delle loro mancanze e farsi aiutare da chi ha da tempo teso loro una mano per uscire da questa situazione. Signori Sindaci ne volete parlare?

Gruppo di Lavoro Rifiuti Movimento 5 Stelle

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