democrazia – Siena 5 Stelle http://www.siena5stelle.it/ ...perché anche Siena meritava di essere una città a 5 stelle ! Mon, 23 Apr 2018 09:57:33 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.4.2 COMUNICATO STAMPA – La Piazza delle Idee importante fonte di ispirazione per la futura Siena a 5 Stelle https://www.siena5stelle.it/2018/04/23/comunicato-stampa-la-piazza-delle-idee-importante-fonte-di-ispirazione-per-la-futura-siena-a-5-stelle/ Mon, 23 Apr 2018 09:57:33 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=38450 Mercoledì scorso abbiamo partecipato al secondo incontro della “Piazza delle Idee”, organizzato dal gruppo di cittadini di Idee in Comune.

Un appuntamento interessante, oltretutto con al centro dei temi molto sentiti dal Movimento 5 Stelle, come la partecipazione attiva dei Cittadini alla politica e il livello di democrazia.

A prescindere dai lavori dei tavoli, con confronti di idee anche distanti tra loro, ma sempre in un clima di costruttività e rispetto reciproco, abbiamo apprezzato le conclusioni fatte da alcuni Cittadini, in cui sono stati evidenziati dei punti molto importanti.

Prima di tutto l’apprezzabile impegno di un gruppo cittadino attivo ed attento al civismo genuino, e quindi al bene comune, che, in modo del tutto trasversale e senza alcuna mira ad “occupare” poltrone e potere (cosa quasi sempre accaduta a Siena), stanno portando avanti un metodo di governo nuovo, nel solo interesse della Comunità e non di specifici gruppi o parti politiche. Quanto poi emerso nelle loro conclusioni, in merito alla forte probabilità di non presentare una propria lista, ma mantenere anche dopo le elezioni un gruppo disposto a ricoprire il ruolo di “garante dell’effettuazione dei programmi per Siena”, e di “monitoraggio e controllo” della nuova amministrazione, qualunque essa sia, non può che vederci favorevole a 360°.

Per questi abbiamo sin da subito aderito a questo innovativo metodo di lavoro, e di governo, pronti a valutare attentamente un impegno per la sua adozione e l’applicazione dei relativi principi nella futura amministrazione cittadina.

Cosa impossibile per chi, in questi ultimi anni, con logiche distorte, ha fatto strame e messo in crisi il sistema dei partiti, fino a provocare, se non privilegiare, l’allontanamento dei Cittadini dalle Istituzioni; non a caso è evidente l’assenza, o il boicottaggio, dei referenti dei maggiori partiti ad eventi di questo tipo, finalizzati a riportare i Cittadini al centro della politica, anche studiando metodi per il ripristino e l’implementazione di quella educazione civica, che oggi appare molto carente, se non del tutto assente.

Ci auguriamo che Siena avrà la forza, e il coraggio, di “ribaltare il tavolo” e premiare l’unica parte politica che potrà garantire una completa rottura con il passato e governare con metodi nuovi e trasparenti di questo tipo, ovvero il Movimento 5 Stelle.

MoVimento Siena 5 Stelle

 

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Quello che non mi piace di Matteo Renzi… https://www.siena5stelle.it/2014/02/26/quello-che-non-mi-piace-di-matteo-renzi/ Wed, 26 Feb 2014 08:28:02 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=35741 … e quello che invece mi piace

QUELLO CHE NON MI PIACE

Premetto subito che spero sinceramente che Renzi ce la faccia, per il Paese e per la mia discendenza (già quattro nipotini), ma non mi piace e mi fa paura perché con la sua rumorosa ascesa ha risvegliato  la voracità di un partito ormai in ginocchio, con ciò anche ridando automaticamente lustro all’intero sistema-partiti (visto com’è ringalluzzito il Berlusca?). Peggio: ora i problemi del Paese e del Partito sono intrecciati tra loro: il segretario del partito è automaticamente capo del governo come nell’ URSS di infausta memoria. I parlamentari non avranno problemi: si porteranno dietro la tavoletta (tablet direbbe Renzi) come fanno ormai da tempo, così seguono il libro delle facce (facebook, come sopra), giocano ai giochi (games, come sopra) che gli hanno insegnato i figlioli, mentre le parlamentari, se meno informatizzate, possono fare la calza.

L’unica cosa positiva di questa crisi era che il consenso popolare verso i partiti fosse sceso al 3%. Pareva ormai vicina l’ora in cui ci saremmo liberati di questa cappa di piombo, massima responsabile, anzi l’unica,  della particolare durezza della crisi italiana. Via il finanziamento ai partiti, via il potere delle segreterie sulla politica, compreso soprattutto quello di nominare i parlamentari e le cariche para-politiche: il potere poteva finalmente tornare alle assemblee composte da eletti del popolo, e magari anche oltre, restituendo a quest’ultimo la sovranità che la Costituzione gli riconosce, negandola ai partiti. Poteva essere l’occasione per liberarci finalmente dal cancro mafioso della partitocrazia, ridurre i partiti a libere associazioni private finanziate solo dagli aderenti e uscire definitivamente dalla condizione di subordinazione rispetto alle media più evoluta dei paesi occidentali. Non sarà più così: tanto ci costeranno Renzi e la dabbenaggine di cittadini da troppo tempo ridotti a sudditi, plebe e non più popolo.

E poi chiacchiera troppo. Sembra che nessuno possa fare a meno della sua opinione o di una sua citazione, delle sue suadenti ipotesi. Non era mai successo in questi termini con un primo ministro incaricato. Una logorrea tutto pragmatismo e niente ideali (forse neanche idee). Certo molto buonsenso, ma il più banale. Nessuna tensione o ansia democratica che è l’unica cosa di cui il Paese ha estremo bisogno soprattutto ora. Anzi, il termine democrazia è assolutamente assente nei suoi discorsi. Ma è in buona compagnia perché ciò vale per Berlusconi, Napolitano, D’Alema, Bersani, Gasparri, ecc…, insomma vale per tutti quelli che il rottamatore voleva rottamare (se è questo il nuovo che avanza…).

Nel Pd ci hanno messo un po’ a capire, poi, quando alla fine hanno capito, tutti sono corsi in massa in soccorso del vincitore, come fanno sempre gli Italiani veri. Qualcuno no, ma si tratta di extraterrestri. Tutti gli altri lui li ha fatti salire sul suo carro.

Ma ha promesso di peggio: ci tormenta col “sarò il sindaco d’Italia”,  con ciò intendendo che, come nei comuni, tutto il potere passerà nelle mani del primo ministro a danno delle assemblee elettive (è già così da tempo ma non ufficialmente). Vuol dire più potere al principe e meno potere al popolo, ossia un altro passo verso la dittatura di fatto: ecco perché la democrazia gli è ostica. Anche la riduzione del numero dei parlamentari per ridurre il costo della politica è pura demagogia. Intanto è un madornale errore perché ridurre il numero di quelli che decidono è antitetico alla democrazia, che, non mi stancherò mai di ripetere, è quella cosa di cui in questo momento il Paese ha più bisogno. E poi si otteneva lo stesso risultato limitandosi a ridurre convenientemente le laute prebende dei nostri satrapi, i più pagati del mondo, mentre gli stipendi dei lavoratori sono i più bassi tra i paesi industrializzati. Senza contare che ciò avrebbe comportato la riduzione dell’appetibilità della carica e quindi della vergognosa conflittualità tra le fazioni ‒  altro triste primato italico ‒ a cui assistiamo quotidianamente, perché i più avidi e ambiziosi (forse anche Renzi), vero cancro morale della nostra vita pubblica, se ne sarebbero andati altrove a cercare ciò che loro esclusivamente interessa. Ma forse è solo che ha capito che meno sono gli eletti, più facile concentrare il potere nelle proprie mani.

Però Renzi piace alla gente  in maniera bulgara: l’85% secondo i sondaggi. A destra e a sinistra. Evidentemente agli Italiani le precedenti scottature con altri chiacchieroni come Mussolini, Berlusconi e ci voglio mettere anche l’affabulatore Vendola, sono servite a niente.

Parla, parla, parla facendo sforzi enormi ‒ sempre ridicoli in chi ci prova ‒ per non sembrare toscano, condizione quest’ultima di cui evidentemente si vergogna. Poche persone sono culturalmente più spregevoli di coloro che si vergognano delle proprie origini. Ma gli garba poco anche apparire italiano, perché c’è una lingua molto più ganza, adatta ad un giovane politico rampante come lui: la lingua yankee di Fonzie, anzi dei democratici americani, ossia di quelli che “noi democratici italiani dobbiamo imitare” (parole sue!) quasi che essere imitatori (e quindi servili) fosse più dignitoso che essere originali (e quindi liberi). E giù green economy, okkey, jobs act, main stream, spending review, trend, news … E’ vero, certi intercalari fanno sentire più ganzi (una volta si faceva col latino) perché ovviamente gli Americani sono più ganzi di tutti. Però è sempre  servilismo, consapevole o meno che sia, anzi è il servilismo peggiore, quello culturale. E’ una genuflessione a una cultura ritenuta superiore. E’ un servilismo diffusissimo soprattutto nel terzo mondo (è lì che l’inconsapevole Renzi ci porterà?). Un servilismo generalizzato in tutti i campi che alla lunga (ma mica tanto, basta guardarsi in giro) farà perdere agli Italiani la propria lingua, una delle lingue più prestigiose e famose del pianeta, perché dal suo formarsi in poi è stata la massima protagonista nella fondazione e formazione dell’Occidente. Ma il servilismo ‒ anche quello comune ma peggio quello culturale ‒ ha un risvolto terribile: gli uomini liberi, se vogliono, hanno un futuro, i servi no. Diciamo di più: gli uomini ridotti al servilismo con la forza hanno sempre la speranza di rivoltarsi e recuperare la propria dignità e con essa anche la propria ricchezza. Ma i servi volontari e, nel nostro caso anche entusiastici, non hanno alcuna speranza di riscatto: sempre più poveri ma sempre più felici di servire.

E non si esce da questa crisi scimmiottando servilmente il Padrone Bianco d’oltre-Atlantico. E poi quale scimmiottatura? Possibile che Renzi non si renda conto dell’abisso ‒ in termini di livello democratico ‒ che separa il Pd nostrano dal Pd yankee? Renzi, grazie all’aver conquistato il suo partito, oggi è il politico più famoso e potente d’Italia, senza alcuna legittimazione popolare ufficiale. Tanto che si sente autorizzato a incontrare il pregiudicato capo del partito avversario per stendere con lui leggi di programma preconfezionate a cui i rispettivi parlamentari, tutti nominati, dovranno docilmente piegarsi se vorranno essere ri-nominati alla prossima tornata elettorale che potrebbe anche non essere troppo lontana.  Forse qualcuno, incluso Renzi, conosce il nome del segretario del partito democratico più importante e potente del mondo, quello americano a cui lui spesso fa riferimento? E conosce le sue gesta per conquistare il proprio partito? E le sue manovre per imporre i propri progetti di legge e i propri uomini nei punti chiave del partito e del paese? Certamente no. Perché i partiti negli USA non contano nulla, non fanno la politica ‒ che è di esclusiva competenza degli eletti del popolo ‒ e i loro anonimi segretari non sono neanche parlamentari. I partiti si limitano a mobilitarsi in maniera vistosa e clamorosa al momento delle elezioni, ma non entrano neanche nel merito delle candidature che sono di esclusiva competenza del popolo (non una candidatura e meno che mai una nomina, dal presidente federale fino all’ultimo dei giudici, dei procuratori, degli sceriffi, degli intendenti di finanza, dei prefetti, dei provveditori agli studi, alle autostrade, alle ferrovie… è lasciata all’arbitrarietà delle segreterie di partito o del governo: è la democrazia bellezza!) che le sceglie con elezioni primarie, quelle veraci che sono normate da una legge dello stato, non da una decisione-farsa della segreteria del partito. Dopo le elezioni i partiti negli USA spariscono e non se ne sente più parlare fino alle elezioni successive, perché in una democrazia il potere politico appartiene al popolo e ai suoi eletti, non ai partiti. Ed è frequentissimo il caso in cui alla elezioni di medio termine, quando scadono circa la metà dei parlamentari e vengono eletti i nuovi, il presidente e la sua maggioranza parlamentare  diventino minoranza (un contrappeso spontaneo al potere forte della maggioranza, ossia uno dei fondamenti della democrazia). Bene, il governo continua la sua azione con qualche sforzo in più, ma altrettanto efficacemente, contando, e con successo, sul fatto che i parlamentari tutti sanno di non dover rispondere del loro operato a un partito-padrone, ma esclusivamente al popolo nelle cui mani sta il potere di eleggerli o di mandarli a casa per sempre: il voto trasversale è norma in quella democrazia. Ma Renzi quando cita il Pd americano  è così democristianamente incolto da non sapere queste cose, oppure le sa per cui la sua è semplice, opportunistica ipocrisia?

E a proposito di cultura, Renzi lo sa che il pensiero politico occidentale, ossia l’Occidente stesso, è nato sette o ottocento anni fa proprio in questa parte d’Italia e soprattutto nella sua città e che addirittura proprio a un fiorentino l’America deve il proprio nome? Se lui ora si trova costretto a scimmiottare l’America invece che l’America a scimmiottare lui se lo sarà domandato il perché? Temo di no: questione troppo ardua  perché è questione culturale e perché se avesse provato a rispondersi avrebbe capito che lui in persona e tutto il suo programmino “decisionista” erano l’esatta antitesi di quel sistema democratico americano di cui si vanta imitatore.

QUELLO CHE INVECE MI PIACE DI RENZI

Ci sto riflettendo…

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Quanto vale un ideale ? https://www.siena5stelle.it/2013/04/27/quanto-vale-un-ideale/ Sat, 27 Apr 2013 09:37:55 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=34886 Quanto vale un ideale ?

Questo mi sono chiesto, stamani, alla lettura dell’ennesimo commento che ci additava di “non voler sconfiggere il Piddì, perché non avete voluto fare alleanze !“.

Noi non facciamo alleanze con chi non vuole condividere i nostri ideali di giustizia, trasparenza, etica. Non ci alleiamo con chi vuole mantenere una “casta di potere” al governo della città. Non vogliamo mescolarci con i responsabili del disastro.

Perché il nostro ideale VALE MOLTO. Vale potersi guardare la mattina, allo specchio, e vedere una persona che non ha abdicato alle sue idee, al suo percorso ed alla sua storia politica, all’obiettivo di riportare i cittadini onsti alla gestione del bene pubblico.

VALE poter essere una persona che lotta, con tutto se stesso, mettendoci la faccia, per salvare la sua città dal disastro.

VALE il portare avanti, da oltre 6 anni, lo stesso ideale di democrazia, di uguaglianza e di trasparenza che ci contraddistingue.

In una società assuefatta agli inciuci, agli accordi, ale manfrine pre e post elettorali, portare avanti a testa alta un ideale è considerato quasi una “colpa”.

Io ci credo, tutto il MoVimento Siena 5 Stelle ci crede: una città prospera, una società viva e solidale, una politica trasparente ed onesta.

Siena, per prima, si merita questo ideale.

Michele Pinassi
Candidato sindaco del MoVimento Siena 5 Stelle

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2013: La Polis senese in moVimento https://www.siena5stelle.it/2013/01/11/2013-la-polis-senese-in-movimento/ Fri, 11 Jan 2013 20:07:30 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=33908 Le elezioni politiche ed amministrative si avvicinano e tutta la città è in fermento: ci aspettano mesi difficili, con una campagna elettorale dura che vedrà, per la prima volta, il partito di maggioranza frammentato dalle faide interne.

In città tira aria di malcontento, sia per la crisi che tutti noi- a livello nazionale- stiamo affrontando che per la cattiva politica senese degli ultimi decenni, che ha riservato a noi senesi un gramo destino.

L’ultimo colpo è stato sferrato alla Banca MPS, la nostra banca, fondata con il sacrificio del popolo senese: in piena crisi, molti saranno licenziati dal loro posto di lavoro e la città, di riflesso, ne subirà le conseguenze.

Inoltre Siena è commissariata ed anche se a breve Laudanna lascerà la sua poltrona, rimane la pesante eredità dei BOC: 40 milioni di euro da restituire.

E mentre alla Croce del Travaglio i politici di turno dispensano ancora sorrisini e strette di mano -nella più completa indifferenza, nella scelleratezza, nell’egoismo di voler perseguire quegli atti, quei comportamenti, quei modi di pensare, che hanno portato la città al tracollo- il Comune sarà costretto a tagliare servizi: le classi meno abbienti saranno colpite a morte, le case popolari non saranno ristrutturate e non verranno messe a disposizione, gli asili per i nostri figli, l’università, l’ospedale….

Il 2013 sarà l’anno cruciale per avere il coraggio di promuovere un vero cambiamento, un cambiamento morale, civile, incline all’onestà negli atti e nei comportamenti dei nostri amministratori.

Non vogliamo raccontarvi le favole (che tanto vanno di moda in campagna elettorale) ma siamo consapevoli che una nuova “polis” senese si sta affacciando al futuro: un nuovo modo di pensare pulito trasparente, produttivo, propositivo, innovativo. I buoni propositi sono alla base delle nostre azioni, per concretizzare in futuro le aspettative che questa città richiede, con le idee di tutti i cittadini senesi.
Questa è la linea che riteniamo giusto seguire, con il tempo e la volontà di un “buon padre di famiglia”.

Invitiamo tutti i cittadini ad incontrarci, nel pomeriggio di sabato 12 gennaio, presso il nostro Gazebo Informativo in Piazza Gramsci: la tappa senese dello Tsunami Tour di Beppe Grillo, dove presenterà i candidati toscani al Parlamento ed il programma nazionale del MoVimento 5 Stelle, è prevista per giovedì 24 gennaio. Inoltre, come promesso, Beppe Grillo parteciperà all’Assemblea Straordinaria dei Soci MPS prevista per venerdì 25 gennaio (o 26 gennaio in caso di seconda convocazione).

Perché noi siamo la “Siena in MoVimento” !

MoVimento Siena 5 Stelle

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A proposito del MoVimento 5 Stelle https://www.siena5stelle.it/2012/11/06/a-proposito-del-movimento-5-stelle/ Tue, 06 Nov 2012 12:01:16 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=33670 Lettera aperta a Eugenio Scalfari.

Egregio Dottore,

                         ho 74 anni e la seguo sin da quando Il Mondo e L’Espresso erano in formato lenzuolo, spesso d’accordo con lei, talvolta in disaccordo. Ma ora, con questo suo ispido rancore verso il Movimento 5 Stelle (che non è solo “di Grillo”, ma anche di milioni di cittadini che vi hanno spontaneamente aderito), quasi che questo fosse la causa e non l’effetto del disastro provocato negli ultimi 30 anni dal sistema dei partiti, il mio disaccordo con lei è diventato totale. E mi spiego.

Lei se lo ricorderà meglio di me: per i primi trent’anni del regime repubblicano tutti i politici, quelli del cosiddetto arco costituzionale, si sono letteralmente riempiti la bocca col termine democrazia, evocandola sempre, praticandola mai. Ma tutto sommato non andò troppo male: il Paese crebbe. Nei trent’anni successivi, a partire dunque dall’avvento di Craxi e dal definitivo e saldo insediamento della partitocrazia nel potere, quel termine è col tempo giustamente scomparso dal lessico della politica e dell’intellighentzia italiana. E giustamente da allora le cose hanno cominciato ad andare male.

Ho avuto la ventura di ascoltare almeno una volta l’intervento di fine anno a reti unificate del Presidente Napolitano: non una volta ha citato quel termine. Siamo arrivati al paradosso: da Fazio a Vieni via con me, intervengono in sincrono Bersani e Fini, solo il secondo lo usa una volta, il primo mai.

Eppure c’è un dato che sta sotto gli occhi di tutti. La democrazia è l’unico motivo per cui l’Occidente è oggi, e da quasi mille anni, la parte più evoluta del pianeta. All’interno dello stesso Occidente si ripete lo stesso fenomeno: quanto più alti sono i livelli di democrazia di un paese, tanto più elevato è il suo standard sociale, economico e culturale, ossia tanto più elevato è il livello di civiltà. La Svizzera è addirittura un caso limite: ha il territorio più povero di risorse d’Europa, ma ha il popolo più ricco e civile del mondo. Sarà mica un caso che abbia anche la forma di democrazia o se si vuole, letteralmente, di potere popolare più alto del mondo? Quel paese ci è in ogni senso più vicino di ogni altro (massima estensione del confine territoriale comune, unico paese al mondo che ha l’italiano come lingua ufficiale e col quale condividiamo una parte del popolo). Eppure noi non conosciamo il nome di un solo politico, neanche del capo di quello stato, perché lì il potere del popolo supera quello dei politici e la democrazia è applicata o si cerca di applicarla nel suo senso etimologico.

Di più. In questa tremenda crisi che rischia di diventare peggiore di quelle seguite alle due guerre mondiali, sono sempre i paesi a più alti livelli di democrazia che, in termini disoccupazione, inflazione, stagnazione e recessione economica non fanno notizia. Si tratta di quei paesi, per tralasciare la solita Svizzera, come Olanda, Svezia, Norvegia, Finlandia o Danimarca, dove la tensione democratica è così alta che se si scopre che la moglie di un ministro per un mese non ha pagato le assicurazioni sociali della domestica, il marito deve dare immediatamente le dimissioni. Basta pensare a come sono finiti nell’ordine Grecia, Spagna, Portogallo e Italia per avere la controprova.

Cosa voglio dire? Che è l’uovo di Colombo, ossia che non c’è bisogno di essere uno studioso della materia per capire che tutti i guai che oggi affliggono l’Italia in misura maggiore di tanti paesi europei, hanno una solo causa: i suoi modesti e progressivamente declinanti livelli di democrazia. Qualcuno ha detto che si esce dalla crisi e poi si diventa un paese “normale” solo aumentando i livelli di democrazia? No, neanche lei. In Italia si parla di tutt’altro. Tanto che quando Berlusconi, D’Alema e Napolitano, praticamente all’unisono, hanno detto che bisogna aumentare i poteri dell’esecutivo, ossia che bisogna scegliere la strada opposta (perché aumentare il potere del “principe” significa diminuire i livelli di democrazia), nessuno ha fiatato. Neanche lei mi pare.

Di contro, gli unici che sembrano avere capito l’assunto quasi lapalissiano di cui sopra ho detto, gli unici che chiedono l’elevazione dei livelli di democrazia (più potere alla base, meno potere al vertice), anzi , che propugnano l’adozione del livello più alto della democrazia, quella diretta e partecipativa, quale strumento non tanto di iustitia et aequalitas, ma soprattutto di elevazione sociale, economica e culturale, e come unico mezzo per uscire dalla crisi, questi sono Beppe Grillo e il M5S. E per questo sono derisi, vituperati, offesi. Comunque nessuna meraviglia: in un paese intimamente fascista è normale che chi invoca la democrazia rischi il rogo.

Caro Scalfari, ma come si fa a tacciarli di populismo e antipolitica? Ed è invece politica quella di cui lei solitamente parla? Oppure è ragion di stato, visto che fa l’esegeta esclusivamente del pensiero dei “prìncipi” della politica, quelli graditi e quelli avversati, mentre il popolo, quale soggetto della politica non appare mai e quando appare è visto con una sorta di aristocratica diffidenza, come nelle due ultime righe del suo intervento sulla Repubblica del 4 novembre dove alla fine, ma proprio alla fine. evoca il popolo in questi termini: “La scelta la farà il popolo sovrano, speriamo sia quella giusta”.

Io ho fatto troppe esperienze per accordare oggi fiducia illimitata a chicchessia. Neanche al M5S, se vuole. Perché tra il dire e il fare … insomma il rischio di delusioni è sempre alto in questo Paese. Ma io ho già un’esperienza alle spalle col M5S: le elezioni comunali del 2011. Una volta dimostrato per corrispondenza che avevamo rispettato le regole (niente iscritti a partiti, niente condannati, niente eletti già a due legislature), né Grillo né un suo mandatario ha mai messo bocca in quello che facevamo e meno che mai nel programma o nelle candidature. Grillo si è limitato a dedicarci due ore per un comizio seguitissimo e se n’è andato subito senza farsi più vedere né sentire. Comunque anche lei si sarà accorto che il popolo del M5S, nel bene o nel male, è molto sveglio. Lo si è visto anche dalla reazione che, a torto o a ragione, c’è stata a proposito del sostegno recentemente dato da Grillo a Di Pietro. Questo mi fa ben sperare circa il rischio di delusioni. Se ci saranno, non saranno come le tante che ho patito in passato per colpa di quei signori della politica che affollano le sue rubriche.

 Ora la saluto con stima (sia detto senza ironia)

 Mauro Aurigi – Siena – Candidato alle primarie del M5S per il Parlamento

(mauro@aurigi.netwww.aurigi.net)

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A chi serve un “Monti bis”? https://www.siena5stelle.it/2012/10/04/chi-serve-monti-bis/ Thu, 04 Oct 2012 07:28:08 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=30844 In questi giorni la gran parte della stampa Italiana si interroga sulla necessità di un secondo mandato del Bocconiano Monti: in realtà (a mio modo di vedere) sono solo “test” per verificare il grado di approvazione del popolo. Infatti non è difficile da capire che anche se in continuazione vengono divulgati sondaggi ridicoli, dove pare che per Monti sia la benedizione dal cielo, in realtà è evidente che a fronte di tante promesse -di equità e sviluppo- non c’è stato alcun seguito reale !

Il rigore tanto decantato è stato realizzato in tempi record solo per i ceti più deboli, insieme a manovre molto complesse per accettare il “fiscal compact” che prevedeva la modifica della costituzione.

Non è invece stato ancora possibile realizzare una legge elettorale necessaria agli Italiani, sempre che sia fatta per gli Italiani e non per i partiti (a questo serviva Monti), e non è stato possibile fare una legge anticorruzione che tutto il mondo ci chiede e che non dovrebbe essere “barattata” con agevolazioni o vie di fuga per risolvere le pendenze giudiziarie dei soliti “noti”.

I “tecnici”, tanto necessari, hanno nominato altri “tecnici” pur di scovare eventuali sprechi inutili che dovevano giustificare gli enormi sacrifici che venivano imposti ai normali cittadini italiani, per poi vedere oggi come vengono dai partiti sprecate le risorse che con riforme “lacrime e sangue” sono state faticosamente accumulate.

Tanto per ridere, il governo Monti (ad aprile 2012) ha nominato “l’onorevole” Giuliano Amato per individuare gli sprechi della politica: non sappiamo quanto percepisca per questo compito (oltre alla pensione record di oltre 30.000€ mensili), ma alla luce della cronaca di oggi, andrebbe sicuramente a sommarsi agli sprechi non trovati !

La casta politica è consapevole della sua impresentabilità e implora Monti che la salvi dall’antipolitica: questo è il più grande spot elettorale per il Movimento 5 Stelle !

Quindi ripeto la domanda… a chi serve un “Monti bis”?

Serve agli italiani onesti che, pur di terminare la terribile e intollerabile situazione che il governo precedente ci aveva imposto, hanno accettato per accompagnare il paese a nuove elezioni, nella speranza che i sondaggi che ci divulgano siano realistici solo in parte ?

A noi la scelta.

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Il re è nudo https://www.siena5stelle.it/2012/08/14/il-re-e-nudo/ Tue, 14 Aug 2012 15:20:57 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=22423 La crisi del maggior partito senese è ormai evidente e non più mistificabile. L’ultima prova lampante è la recentissima lettera dei presidenti di alcuni importanti circoli del PD senese, che denunciano l’opacità con la quale viene gestito il potere (non solo politico) nella nostra città. Sono loro stessi a chiedere maggior trasparenza e lo fanno -fatto impensabile fin a qualche mese fa !- attraverso una lettera aperta alla dirigenza del loro partito “democratico”.

Un fatto che, a pochi giorni dalla sospensione dei “dissidenti”, non può che far riflettere l’elettorato della forza politica che ha gestito Siena dal dopoguerra ad oggi. La stessa forza politica pesantemente impegnata in una operazione di maquillage, come a volersi smarcare dalla responsabilità del disastro che ha investito la città, che viene criticata -come leggiamo- dalla stessa base del PD.
E’ palese che vi è sempre una maggiore insofferenza della base nei confronti della dirigenza. Una dirigenza che sembra aver ben poco di “democratico” e che sta deludendo ogni aspettativa nei confronti dell’elettorato. E’ finita l’ora degli “inciuci” e “rimpasti”, travestiti da “rinnovamento”: i cittadini reclamano partecipazione e coinvolgimento !

Dopo anni di roboanti proclami, “coccole alla città” e promesse elettorali, sono tanti i cittadini delusi che si avvicinano al Movimento Siena 5 Stelle, trovando quella partecipazione e quella democrazia che in tanti partiti è solo una sigla.

Il nostro è un Movimento di cittadini onesti, non di opportunisti politicanti, ed è aperto a tutti coloro che desiderano veramente essere parte attiva nel rinnovamento della città !

Siamo disposti e disponibili al confronto con chiunque abbia idee e la volontà di cambiare: le nostre riunioni pubbliche, dette anche “meetup”, sono libere e aperte a chiunque, soprattutto a coloro che sono ormai delusi dalle forze politiche tradizionali.
Le nostre discussioni e proposte per una città migliore sono sul nostro forum web, disponibile liberamente all’indirizzo:

http://www.siena5stelle.it/forum

Se volete conoscerci dal vivo, venite a trovarci Mercoledì 22 Agosto 2012 alle ore 18:00 presso il Bar L’Incontro nella zona artigianale di Cerchiaia: scoprirete un modo nuovo, fresco e giovane di fare e intendere la politica.

Movimento Siena 5 Stelle
http://www.siena5stelle.it

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Democrazia diretta: utopia o reale possibilità ? https://www.siena5stelle.it/2011/04/22/democrazia-diretta-utopia-o-reale-possibilita/ https://www.siena5stelle.it/2011/04/22/democrazia-diretta-utopia-o-reale-possibilita/#comments Fri, 22 Apr 2011 06:43:39 +0000 http://www.siena5stelle.it/?p=205 Crediamo che sia ormai chiaro che l’attuale sistema politico ha fatto il suo tempo. I dati delle ultime elezioni sono emblematici: una forte percentuale della popolazione (a Siena sono oltre 16.000 abitanti) diserta le urne, sintomo di una profonda e diffusa disaffezione e distacco della casta politica dalla cittadinanza.

La casta politica, raccontata così bene qualche anno addietro da Rizzo e Stella, si è arroccata nelle fortezze di tutte le istituzioni italiane, stravolgendo il principio di rappresentatività previsto dalla Costituzione e distruggendo, dall’interno come un cancro, tutto quello che faticosamente era stato creato dai nostri avi.

Ormai il cittadino è utile solo per dare un voto di fiducia ad una politica che non lo rappresenta più, così impegnata a lavorare per chiudere le porte della democrazia in faccia alla cittadinanza, in quel teatrino -a tratti ridicolo- a cui tutti noi assistiamo spesso nei telegiornali.

Come Movimento Siena 5 Stelle crediamo che l’emergenza democratica sia in atto anche a Siena: gli attuali partiti sono ben asserragliati nel palazzo comunale, completamente assenti davanti alle richieste e necessità della cittadinanza, sordi nel loro autocompiacimento, interessati solo a detenere e mantenere il potere conquistato negli anni, distribuendo incarichi e poltrone con il solo scopo di perseverare questo sistema clientelare.

La campagna elettorale è l’unica occasione per vedere in faccia gli attori di questa triste operetta: una volta riconfermata la presenza in Comune, si torna a sprangare porte e finestre, lontano dalle voci della Piazza che reclama una Siena più sicura, più vivibile, più innovativa, più concorrenziale sul piano internazionale e più attenta ai bisogni reali della cittadinanza.

Provate a pensare quante volte, negli ultimi decenni, il sindaco si è presentato nel vostro quartiere per incontravi e discutere con voi dei problemi e delle necessità. La risposta, probabilmente, sarà un triste MAI.

Noi del Movimento Siena 5 Stelle siamo fermamente convinti che il Sindaco di una città debba essere il rappresentante del popolo, non il suo Principe !
Siamo convinti che la Democrazia Diretta, che passa necessariamente attraverso un percorso di partecipazione attiva, trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza, è ormai una necessità inderogabile per salvare quello che rimane della nostra città.

La Democrazia Diretta non è utopia: la tecnologia e gli strumenti ci sono e l’adozione di questo sistema permetterebbe anche di ricreare quell’importante sinergia tra Comune, Università ed aziende hi-tech, motore economico di sviluppo ed occupazione.

Il Movimento Siena 5 Stelle si rivolge a tutti coloro che credono in questi principi, ben riassunti nel principio di sovranità del popolo sancito nella nostra Costituzione.

Cittadini, apriamo insieme le finestre chiuse nel Palazzo del Principe: Siena ha bisogno di cambiare aria !

Movimento Siena 5 Stelle

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