Costituzione Italiana – Articolo 54

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore,
prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”


La prima puntata di Report della stagione 2012-2013 (Domenica 31/09) ha affrontato uno degli argomenti più cari al Movimento: l’indegnità di questa classe politica, di cui ormai si straparla, spesso inutilmente, a destra e a manca.

Il MoVimento 5 Stelle, spesso additato come mancante di proposte, a suo tempo e prima di tutti i tromboni e trombettieri della casta e dei suoi servi untuosi, ha raccolto 350.000 firme per una legge di iniziativa popolare, Parlamento Pulito, che obbligava l’allontanamento dal Parlamento dei condannati in via definitiva. Questa proposta di legge andava a coprire un vuoto legislativo vergognoso e inaccettabile in un paese moderno, civile, democratico, che dovrebbe essere l’Italia.

Purtroppo però questa proposta di legge, insieme alle 350.000 firme raccolte di cittadini Italiani, giace da 5 anni in un cassetto (o scantinato ?) del Senato della Repubblica e non è mai stata discussa.

Facile indovinare il motivo di questa inedia: solo in Parlamento più del 10% dei suoi membri ha guai con la giustizia !

Ma l’apoteosi della sordidezza intellettuale e morale l’ha raggiunta Piero Longo, avvocato di Berlusconi e ovviamente deputato del PDL: intervistato dal bravo Bernardo Iovine sul problemino tutto italiano di una classe politica criminale, ha candidamente affermato che secondo lui un condannato ha diritto a stare in Parlamento perchè “Il Parlamento dev’essere la rappresentazione mediana del popolo che rappresenta: perché dovrebbe essere migliore ?“.
All’onorevole -si fa per dire- Longo ha risposto più che bene l’intrepida Milena Gabanelli (e, a seguire, anche Marco Travaglio nel suo Blog del Fatto Quotidiano). Però, secondo noi, alla sua risposta è mancato sottolineare un aspetto cruciale, ovvero l’articolo 54 della Costituzione Italiana che recita:

“Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”

L’articolo è chiaro e non ammette errori interpretativi. Pertanto l’opinione di Longo non è solo contraria alla logica, al costume civile, alla morale, al buon senso ma è incostituzionale e quindi illegittima, indegna di essere pronunciata da un uomo al servizio dello Stato.

E’ inoltre una opinione che contrasta persino con l’articolo 67 che nega il vincolo di mandato e cioè che si oppone alla cultura corporativa, che invece è insita nel ragionamento dell’On. –si fa per dire- Longo.

Questa puntualizzazione serve a sottolineare non solo l’attitudine criminale di gran parte della classe politica italiana ma anche il loro “analfabetismo giuridico” che rende ancora più sconcertante la presenza negli scranni Parlamentari di persone, come l’avvocato Longo, che invece di stare seduti nell’emiciclo a votare le Leggi della Repubblica, dovrebbero stare dietro i banchi di scuola a ripassare un poco di educazione civica.

Il nostro sogno, come quello di altri milioni di Italiani, è vedere la fine di questo scempio delle Istituzioni dello Stato. Chissà che molto prima di quanto si pensi il sogno non si possa avverare ! Se alle prossime elezioni si decretasse la vittoria del Movimento 5 Stelle, probabilmente la prima legge approvata dal Governo sarebbe proprio Parlamento Pulito, ma con una modifica: si rende incompatibile con la carica di parlamentare anche il semplice rinvio a giudizio. Uno tsunami legislativo che spazzerebbe via in un attimo i partiti dalla più importante Istituzione dello Stato per lasciare un vuoto e far posto ai cittadini…finalmente !

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