La riconoscenza di Siena

“Riconoscenza” sembra essere la parola chiave per descrivere al meglio il senese medio. Riconoscenza verso quella casta politica che, con metodi dittatoriali da regime sudamericano, ha gestito non solo il potere politico ed economico ma anche l’aspetto sociale della nostra città, decidendo come e dove sistemare i suoi fedeli, con quale stipendio e con quale posizione. E, ovviamente, come nella migliore tradizione “pecoreccia”, tutti fedeli al padrone.

Anche davanti al disastro compiuto, che vede la città di Siena colpita nelle sue risorse più importanti, si continua a perseguire la stessa strategia della “riconoscenza” per quella poltroncina garantita al “Monte” o quel contrattino del figlio in qualche municipalizzata.

Purtroppo però, con un finale degno delle novelle di Edipo, dopo le tante carote generosamente distribuite alla città, è arrivata l’ora del bastone, che già alcuni cittadini hanno dovuto “assaggiare” per aver alzato la testa, in un sussulto di dignità, ribellandosi al machiavellico principe.

Ma oggi, come dicevamo, le carote non bastano più per tutti e c’è chi dovrà rimanere a bocca asciutta, come quei 2000 esuberi previsti per il COG o gli oltre 100 dipendenti della SienaBiotech, da aggiungersi a coloro che sono usciti dal Santa Maria della Scala e da tante altre medie e piccole realtà economiche della città.

Adesso siamo al dunque e vedremo se i tanti senesi continueranno ad essere “becchi e bastonati”,sudditi sempre riconoscenti al principino oppure se, in un ultimo coraggioso recupero di dignità, sapranno tornare ad essere liberi cittadini e ripudiare la loro condizione servile per salvare loro stessi e la Città.

MoVimento Siena 5 Stelle

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