MOZIONE – Fondazione MPS

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Siena presentano la seguente MOZIONE in merito alla Fondazione MPS.

PREMESSO CHE

  • come recita l’art. 1 del suo statuto, la Fondazione MPS è un Ente nato a sostegno del territorio Senese e dei suoi abitanti, che di fatto ne sono gli effettivi proprietari, ricevendo in conferimento l’enorme patrimonio mobiliare ed immobiliare dell’ex Istituto di credito di Diritto Pubblico MPS costituito nei secoli da generazioni di Senesi onesti e capaci;
  • gli artt. 3 e 4 dello Statuto della Fondazione, tra i vari punti, imponevano ai suoi Amministratori la salvaguardia della consistenza del suo patrimonio e la promozione della sua valorizzazione, oltre ad una gestione basata su criteri prudenziali di rischio e di economicità tali da conservare il valore e ottenere un’adeguata redditività, cose brutalmente disattese nel recente passato; in questo senso ricordiamo anche che la Fondazione, nel giugno 2011, per partecipare all’aumento di capitale suicida di Banca MPS  da 2,1 miliardi di Euro con l’intera quota del 51%, ha dovuto indebitarsi oltre il limite del 20%, anch’esso sancito dal proprio Statuto (in seguito curiosamente modificato proprio su questo aspetto), andando a concentrare tutto il patrimonio in un unico cespite attivo ad alto rischio. Se detta operazione, come risulterebbe da notizie di stampa non smentite, fosse stata autorizzata dagli organi di vigilanza, la Fondazione MPS aveva, ed ha, l’obbligo morale di promuovere specifica azione di responsabilità nei confronti dello stesso MEF; ciò in tempi brevissimi, anche per evitare una ormai prossima prescrizione;
  • detti comportamenti poco cauti, e altre scelte scellerate – acquisto Antonveneta con relativi strumenti spericolati (Fresh e derivati), gestione partecipate, etc. – dei vari Organi Amministrativi avvicendatisi negli ultimi 15 anni hanno causato una riduzione del patrimonio della Fondazione MPS da ca. 12 miliardi di Euro ai ca. 450 milioni di Euro attuali, portando l’Ente in una difficile situazione patrimoniale ed economica, e all’impossibilità di procedere alle erogazioni utili al territorio, anche nel sostegno ai fondamentali settori del sociale e dell’economia;
  • lo Statuto della Fondazione MPS, modificato nel 2013, e poi come diremo nel giugno del 2016, in modo addirittura peggiorativo, non rappresenta in alcun modo l’attuale ridimensionamento dell’Ente, ed esprime aspetti non più adeguati alla realtà e non più tollerabili;
  • un’ulteriore modifica dello Statuto della Fondazione MPS non può essere affidata a questi Organi Amministrativi, ma deve partire dal consenso della Comunità di riferimento, anche tramite osservazioni o referendum popolare;
  • in più occasioni sono state sottoposte a questo Consiglio comunale (per l’innanzi: Consiglio), e quindi ritenute accettabili e discusse, interrogazioni e mozioni sulla situazione della Fondazione MPS, e recentemente anche su Banca MPS, che non hanno mai ottenuto risposte adeguate e credibili;

CONSIDERATO CHE

  • la quota della Banca in possesso della Fondazione MPS, passata in pochi anni da oltre il 58% allo 0,10% attuale, è diventata insignificante per qualsiasi iniziativa amministrativa o assembleare della stessa Banca;
  • la sospensione della contrattazione in borsa del titolo MPS, a seguito del prevedibile fallimento del piano A presentato dall’attuale CDA di Banca MPS per il rafforzamento patrimoniale, è un nuovo fatto grave e probabilmente presenterà ulteriori negatività per tutti gli azionisti, compresa la Fondazione MPS,
  • detta esigua quota di possesso della Banca consiglierebbe di rinunciare alla natura di Fondazione Bancaria, e a tutti i relativi vincoli che questa obbliga, prima tra tutte il controllo, o la dipendenza, da parte del MEF;
  • l’attuale dirigenza della Fondazione MPS, sia a livello di Organi Amministrativi che di personale, discostandosi numericamente in modo poco significativo da quelle precedenti, pur, come detto, amministrando oggi un patrimonio di ca. 20 volte inferiore, appare sproporzionata ed estremamente costosa;
  • allo stato attuale gli oneri di gestione della Fondazione MPS eccedono i ricavi, causando un ulteriore insopportabile e costante depauperamento del patrimonio conferitole;
  • la composizione degli Organi Amministrativi della Fondazione MPS appare ancora una volta in gran parte composta da persone di nomina politica, senza la necessaria attenzione a requisiti e competenze;
  • gli Organi Amministrativi della Fondazione MPS hanno dimostrato di non avere alcun rispetto del Consiglio, organismo rappresentativo della Comunità Senese di fatto proprietaria dell’Ente e nominante il maggior numero dei componenti degli stessi Organi Amministrativi, anche con provocatorie dichiarazioni di completa autonomia da esso, a fronte di risultati a dir poco deludenti;
  • in una recente dichiarazione il Presidente della Fondazione MPS Clarich, che per il suo ruolo dovrebbe essere il primo difensore della “senesità della Banca”, pur in considerazione della ormai esigua quota della Fondazione MPS nel capitale della Banca MPS, invece di far sentire la propria voce a difesa della presenza a Siena della Banca e impegnarsi per questo, ha espresso inutili dubbi sulla permanenza a Siena della Direzione Generale della Banca MPS, aspetto di primaria importanza per la Comunità, e per questo più volte argomento di interrogazioni e mozioni in questa sede;
  • l’art. 4 dello Statuto del Comune di Siena recita testualmente: “A tutela degli interessi della comunità senese, i Deputati nominati nella Fondazione del Monte dei Paschi di Siena dovranno attenersi alla mozione programmatica definita con apposito atto dal Consiglio comunale”, indicando dunque un chiaro diritto del Comune di Siena a indirizzare, e vigilare, il loro operato, e non, come da loro dichiarato, una presunta completa autonomia;

 

  • il Sindaco, nella sua dichiarazione in merito alla mozione di sfiducia sulla sua persona discussa nella seduta Consiliare dell’11 febbraio 2016 ha espresso le seguenti testuali parole: “La Fondazione, intendo l’istituzione non le persone, deve per quanto possibile adoperarsi per realizzare gli indirizzi approvati dal Consiglio e non rinunciare mai alle opportunità di dialogo con noi, altrimenti perderebbe la sua ragione d’essere. Non avrebbe senso una Fondazione ripiegata su se stessa. In quel caso, paradossalmente – come dice il consigliere Pinassi – meglio sarebbe chiuderla. Intanto inizieremo a valutare la correttezza dell’impostazione dei tre deputati nei confronti del Comune e valuteremo i passi da fare”;

 

  • il Sindaco, nella sua dichiarazione del 13 gennaio 2017 ha richiamato i nostri dubbi e le nostre critiche all’operato della Fondazione MPS:“voglio avere il massimo di certezza possibile che le persone, a differenza di quelle che ci sono ora, siano più’ rispettose degli indirizzi che vengono dall’amministrazione comunale. Perché’ pur rispettando il fatto che loro per statuto non hanno un vincolo di mandato, vorrei che seguano di più’ non gli indirizzi personali del sindaco ma gli indirizzi politici dell’amministrazione sul fatto che la fondazione deve, e lo deve fare velocemente, rendersi utile per la citta’”. E sulla posizione del presidente della Fondazione MPS Marcello Clarich ha puntualizzato. “Lui scade tra un anno e mezzo. Per cambiarlo dovrebbe essere lui che lo decide o ci dovrebbe essere una sfiducia da parte della deputazione generale. Spero che ci sia una progressiva e migliore convergenza con gli interessi della città’ per rendere più’ produttiva l’attività’ della Fondazione perché’ non può’ più’ limitarsi ad amministrare in modo sterile o notarile le risorse che hanno. Credo che ci sia in atto un ripensamento politico. Li aspetto al varco cioe’ che si rendano conto che il bilancio della fondazione alla fine lo si fa rispetto alle cose concrete che hanno realizzato”.
  • con tempistica sospetta e censurabile decisione, nel giugno del 2016, ovvero subito dopo la presentazione della nostra precedente mozione, gli Organi Amministrativi della Fondazione hanno apportato una modifica allo Statuto, togliendo proprio la lettera c) dell’art. 8 comma 2, che recitava testualmente “La Deputazione Generale ha competenza in tema di: scioglimento della Fondazione e devoluzione del suo patrimonio come disciplinato al successivo art. 23”;
  • con modalità analoghe anche l’art. 23 è stato modificato da “Fermo restando quanto disposto dall’art. 11 comma 7 del Dlgs 17/5/1999 n. 153, in caso di scioglimento della Fondazione, deliberato dalla Deputazione Generale ai sensi dell’art. 8 comma 2 lett. c), del presente Statuto, il patrimonio è devoluto ad una o più fondazioni, anche di nuova costituzione, scelte con delibera della Deputazione Generale sentiti il Comune di Siena e la Provincia di Siena per assicurare la continuità degli interventi nel territorio e nei settori interessati dalla Fondazione posta in liquidazione” in “in materia di scioglimento della Fondazione si applicano le disposizioni di cui all’art. 11 comma 7 del Dlgs 17/5/199 n.153”, mortificando un’autonomia e una possibilità precedentemente autorizzata;
  • il precedente Statuto era stato approvato con provvedimento del Mef del 2 Giugno 2013, quindi pienamente legittimato in tutte le sue parti;
  • con queste furbesche e censurabili modifiche diventa indubbiamente più difficile, se non impossibile, procedere alla liquidazione dell’attuale Fondazione MPS e la conseguente devoluzione del patrimonio ad una diversa fondazione, anche di nuova costituzione, che poteva garantire l’efficienza e la buona gestione da parte di nuovi amministratori senesi, e la corretta attenzione agli interessi del territorio;
  • la mozione approvata dalla maggioranza nel Consiglio del 15 novembre 2016, già del tutto inconcludente e inutile nel testo e nel dispositivo, non sembra aver avuto alcuna attuazione reale o efficaci conseguenze nell’affrontare una situazione ormai ai limiti del ridicolo;
  • ulteriori documenti, anche di carattere giudiziario, hanno ulteriormente aggravato le responsabilità degli Organi Amministrativi della Fondazione MPS in merito alla scellerata operazione Antonveneta e tutti i conseguenti passaggi che hanno portato al disastro la Banca MPS e la stessa Fondazione MPS;
  • ora quasi tutti i referenti dei partiti, anche quelli con maggiori responsabilità nei suddetti disastri, pur in maniera ipocrita e  strumentale, stanno allineandosi all’azione  del Movimento 5 Stelle – datata maggio 2013 – nella richiesta di una Commissione d’Inchiesta Parlamentare su Banca MPS, per indagare sulle responsabilità e tentare di ottenere i legittimi risarcimenti. Ciò in considerazione della difficoltà con la quale si sta muovendo la Magistratura, cosa che potrebbe portare alla prescrizione di tutti i reati, eventualità prevista per la primavera del 2018;
  • il lavoro di detta Commissione d’Inchiesta Parlamentare potrebbe essere molto rapido in quanto potrebbe partire dal grande lavoro, e dalla corposa e dettagliata documentazione, ad essa trasferita dalla Commissione d’Inchiesta della Regione Toscana su Fondazione e Banca MPS;
  • la Fondazione MPS, nonostante la detta gestione incauta e scellerata, ha ancora una certa liquidità che potrebbe essere utilizzata per iniziative a favore del territorio di riferimento, soprattutto in campo sociale, culturale ed economico;
  • gli Organi Amministrativi della Fondazione MPS, non paghi dei disastri perpetrati, e incuranti dei tanti disagi che stanno colpendo tuttora i dipendenti, gli azionisti e i risparmiatori della Banca, per non parlare dei Cittadini del territorio di riferimento, invece di dimettersi e favorire il completo rinnovamento dell’Ente, hanno anche il coraggio di occuparsi nuovamente della spartizione di poltrone e prebende, rivolgendosi in prima istanza ad Enti esterni al suo territorio di riferimento;

Tutto ciò premesso e considerato

SI IMPEGNA IL CONSIGLIO

nel suo ruolo di rappresentante elettivo della Comunità Senese, moralmente e storicamente “proprietaria” della Fondazione MPS, nonché nominante il maggior numero di componenti dei suoi Organi Amministrativi, in assenza di una idonea Commissione consiliare ordinaria, a celermente costituirne una ad hoc di approfondimento e studio, straordinaria e temporanea, con la massima rappresentanza possibile di consiglieri, che senza indennità o rimborsi monetari o indennità, nel tempo massimo di 3 mesi, provveda a:

  • prendere le iniziative necessarie per favorire un rinnovamento del vertice della Fondazione MPS in conseguenza di una gestione che, oltre ad attuare improvvide e censurabili modifiche allo Statuto che hanno limitato e mortificato l’autonomia dell’Ente, e oltre a non prendere adeguati provvedimenti nei confronti dei precedenti Organi Amministrativi per aver compiuto atti in contrasto con lo stesso Statuto, ha progressivamente depauperato il patrimonio dell’Ente compromettendo, conseguentemente, il raggiungimento dei fini statutari e limitando fortemente interventi a favore dello sviluppo del territorio;
  • prendere le iniziative necessarie, ivi comprese quelle previste dallo Statuto del Comune di Siena e dal Regolamento di funzionamento del Consiglio, affinché gli organi della Fondazione MPS improntino la propria attività alla salvaguardia del patrimonio amministrato e si astengano dal pensare alla nomina della nuova Deputazione Generale. A dare inoltre indirizzo ai nominati dal Comune di Siena di mettere in atto un indifferibile e radicale modifica dello Statuto della Fondazione MPS, che, tra le varie cose preveda anche:

– riduzione drastica del numero dei componenti della Deputazione Generale e della Deputazione Amministratrice, con unificazione delle stesse in un’unica struttura di massimo cinque componenti, attingendo prioritariamente alle tante competenze esistenti nel nostro territorio, abolizione dei compensi legati alla nomina sostituiti da un rimborso delle spese documentate e giustificabili, ridotta durata del mandato, non rinnovabile alla scadenza;

– revisione degli Enti Nominanti, da ricondurre nell’ambito territoriale in analogia a quanto succedeva prima della scellerata modifica statutaria, con la massima attenzione alla prevenzione di eventuali conflitti di interessi, palesi negli ultimi anni quando erogatori e beneficiari sono apparsi spesso coincidenti;

– divieto ai membri delle Deputazioni di ricoprire ruoli di amministratore nelle società controllate e partecipate dalla Fondazione, o comunque di ricoprire una ulteriore carica in altri Enti;

– ridefinizione dell’autonomia dei nominati, da legare al raggiungimento di obiettivi e risultati da verificare a cadenza annuale, con automatica cessazione dell’incarico al mancato conseguimento di quanto concordato;

– istituzione di un Albo dei Candidati alla nomina nella Deputazione, che raccolga i nominativi di cittadini residenti in provincia di Siena da almeno cinque anni, dotati di adeguate qualifiche professionali, etiche e/o di appartenenza alla cultura del territorio, da far eleggere dai cittadini in consultazioni popolari vincolanti per gli Enti nominanti;

– illustrazione in rete dei progetti presentati, delle ragioni per la loro accettazione, come delle ragioni per la loro esclusione, e dei curricula dei proponenti;

– rendicontazione periodica in rete dello stato di avanzamento dei progetti finanziati, con capillare controllo del corretto utilizzo delle risorse erogate;

– assoluta trasparenza e pubblicizzazione in rete di tutti gli atti, dei bilanci, dei compensi degli Amministratori e dei Dipendenti.

  • assicurare che le future erogazioni siano destinate a progetti di ampio respiro, tali da rappresentare un reale volano di crescita e sviluppo del territorio, come ad esempio un forte impegno sul recupero di grandi contenitori – Santa Maria della Scala, Fortezza Medicea o altri similari – e più in generale alla tutela ed alla promozione del nostro patrimonio storico-artistico.

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