MoVimento Siena 5 Stelle per l’Acqua Bene Comune

Il candidato sindaco del Movimento Siena 5 Stelle, Michele Pinassi, ha firmato il documento del Comitato Acqua Bene Comune.

Questo il documento sottoscritto:

AI CANDIDATI SINDACI DEL COMUNE DI SIENA

Oggetto: documento del Comitato Senese Acqua Bene Comune

Egregi Candidati,

vi inviamo questo documento che esprime le nostre idee e proposte affinché possiate prenderne visione; il nostro augurio è che lo possiate condividere e possiate assumere gli impegni richiesti. Siamo a disposizione per confronti e chiarimenti; vi chiediamo inoltre di darci una risposta entro il 02 maggio 2013.

UN NUOVO MODELLO DI GESTIONE PER ACQUA E SERVIZI PUBBLICI LOCALI

È quello che hanno chiesto oltre 27 milioni di cittadine/i quando hanno votato SI, con percentuali del 95-96 %, ai referendum sull’acqua nel giugno del 2011. Anche a Siena cittadine/i si sono espressi in modo univoco contro la privatizzazione dei servizi idrici e contro l’idea che sull’acqua si possano realizzare lauti profitti. Purtroppo dopo il referendum le maggioranze di centro-sinistra che governano il senese non hanno voluto aprire nessun dialogo per applicare il referendumDurante il 2012 alcuni consigli comunali, come Colle di Val d’Elsa e Abbadia S. Salvadore, hanno approvato modifiche allo Statuto comunale inserendo il principio che l’acqua è un bene comune di non rilevanza economica.

Negli ultimi giorni durante la discussione sulla nuova tariffa truffa, diversi sindaci hanno accolto i nostri argomenti dimostrando disponibilità a lavorare insieme.
Riteniamo si debba considerare conclusa l’esperienza di gestione dei servizi pubblici locali (acqua, mobilità, rifiuti) tramite Spa miste pubblico-private perché non sono stati raggiunti gli obiettivi di qualità del servizio che erano stati previsti, in nessun settore, e perché beni essenziali come l’acqua devono restare estranei alla logica del profitto e del mercato (Corte Costituzionale n.26/2011)
Per l’acqua l’unico dato positivo è la continuità del servizio; la qualità dell’acqua invece non è migliorata; la rete continua a perdere quasi il 50 % di quanto viene immesso; siamo al secondo posto (dopo Firenze e Arezzo) quanto al costo per metro cubo. Una ricerca di Federconsumatori dice che a Siena si spendono circa € 490,00 per un consumo annuo di 200 metri cubi.
Per i rifiuti siamo ben lontani dalle percentuali di raccolta differenziata stabiliti per legge; dovremmo essere al 65% di raccolta differenziata mentre siamo intorno al 45% ; infatti paghiamo le multe previste dalla normativa europea.
Per i trasporti la mobilità pubblica è lontana dal garantire ai cittadini la possibilità di andare a lavorare e studiare in tempi ragionevoli, a costi accettabili.
Le Spa pubblico-private sono diventate invece fondamentali per la casta dei politici di professione: presidenze, consigli d’amministrazione, collegi sindacali, possibilità di assunzioni senza concorsi pubblici; una vera e propria manna, un sistema di potere pagato dai cittadini con bollette sempre più care.
Per cittadine/i senesi l’aver affidato all’A.d. Fiora la gestione dell’acqua ha comportato che, nel giro di pochi anni il costo dell’acqua al metro cubo è aumentato in modo esponenziale: da circa 600 lire (pari ad euro 0,30) per metro cubo all’ inizio del 2000 siamo passati a circa euro 2.00, sempre per metro cubo, del 2012. Quanto agli investimenti si può facilmente costatare che è stata realizzata soltanto una parte dei programmi faraonici approvati nei piani di ambito dell’Ato 6.
Dunque il modello senese e toscano della gestione dell’acqua con Spa miste pubblico-private ha dato scarsi frutti per i cittadini mentre a goderne sono stati i soci privati!
Cambiare si può, cambiare si deve, come ci insegnano le esperienze di Napoli e Parigi.
Le nostre proposte si basano proprio sulle realtà di queste due città che stanno producendo ottimi risultati grazie ad una nuova gestione pubblica e partecipativa.

Chiediamo ai candidati sindaci della città di Siena di impegnarsi rispetto a:

PERCORSO DEMOCRATICO: chiediamo che sia costituita, sin dal primo consiglio comunale, una Consulta dell’Acqua aperta a cittadine/i, associazioni; la Consulta, presieduta dal sindaco o da suo delegato, svolga funzioni di supporto e di consulenza rispetto al consiglio comunale su tutte le problematiche relative all’acqua e su queste abbia la possibilità di esprimere pareri e proposte che l’amministrazione si impegni ad attuare.

PROSPETTIVE PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE: chiediamo che il sindaco si impegni a lavorare, insieme al Comitato Senese Acqua Bene Comune, ai partiti e ad altre associazioni che condividono l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato. Tale servizio, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana, è da considerarsi un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica la cui gestione va effettuata tramite enti di diritto pubblico sulla base degli articoli 31 e 114 del d.lgs..n. 267 / 2000.

OPPOSIZIONE AL NEOCENTRALISMO REGIONALE: in questi ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente centralizzazione dei servizi da parte della Regione Toscana. Il governatore E. Rossi, in nome di risparmio e riduzione dei costi, ha accentrato a Firenze gli organi di gestione di molti servizi, riducendo le possibilità di intervento di territori e sindaci. Riteniamo questa deriva centralistica molto negativa e da combattere; siamo profondamente convinti che la qualità dei servizi sia legata più alla partecipazione democratica dei cittadini e delle loro espressioni territoriali piuttosto che alle scelte autoritarie di politici e dirigenti lontani ed assenti.

NUOVA FINANZA PUBBLICA E SOCIALE: in questi anni gli enti locali hanno visto peggiorare nettamente le condizioni di accesso al credito; per quanto riguarda le società che gestiscono i servizi pubblici locali, sappiamo che da parte dei soci privati, a parte l’obolo pagato per entrare nelle Spa, non è stato più tirato fuori neanche un centesimo; da parte loro i governi centrali hanno trasformato la Cassa depositi e prestiti in una banca qualsiasi, che presta soldi a tassi di mercato. Chiediamo al candidato sindaco di impegnarsi nel creare un ampio schieramento di amministratori locali, cittadinanza attiva, associazioni e partiti che abbiano come obiettivo quello di costruire una nuova finanza pubblica e sociale che consenta di finanziare, a tassi agevolati, i servizi pubblici locali, partendo proprio dagli investimenti per rifare gli acquedotti. Chiediamo anche di impegnarsi per ripristinare la funzione esclusivamente pubblica della Cassa depositi e prestiti, società che gestisce circa 230 miliardi di risparmi postali dei cittadini italiani, con una liquidità di oltre 130 miliardi di euro a fine 2012, così che torni ad essere strumento decisivo per gli enti locali e di rivolgere un formale invito al Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché il Governo e il Parlamento pongano in essere un provvedimento volto all’esclusione dal patto di stabilità di tutti gli investimenti finalizzati alla realizzazione dei servizi essenziali alla comunità e riconducibili alle categorie dei beni comuni e del welfare locale.

Comitato Senese Acqua Bene Comune
Andrea Borgna, portavoce

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